domenica 26 gennaio 2020

Ventisei Gennaio 2020



- Sono arrivata in tempo? Era oggi l'appuntamento, vero?


Lisa aspettava una risposta, con addosso il peso dell'impermeabile bagnato e di ore di cammino sotto la pioggia, con quella valigia di cuoio invecchiato stretta tra le mani e le dita così fredde che a malapena riusciva a sentire il contatto con l'impugnatura di radica.
Un altro passo in quella strada dalla direzione incerta e sarebbe crollata. Avrebbe lasciato cadere la valigia per terra, e i suoi vestiti dai colori pastello, le gonne a ruota, il set di bigodini, i trucchi e il resto sarebbero scivolati fuori come un fiume che rompe le dighe. Tutto avrebbe cominciato a scorrere via, in fretta, trascinato dall'acqua che riluceva al buio di quella sera solitaria, e lei sarebbe ritornata al Capolinea, così era chiamato il punto di arrivo e di partenza di tutti i loro viaggi.
L'uomo dietro al vetro non aveva l'aria di uno disposto a renderle la vita più semplice. Se ne stava dritto e immobile come scolpito e dai suoi occhi fessurati non fuoriusciva nemmeno un'ombra di empatia. Gli occhi di Lisa invece si facevano, se possibile, ancora più grandi, avidi di notizie, conferme e speranze. Non poteva aver sbagliato un'altra volta. Il suo mandante era stato perentorio: “Un altro errore e sei fuori dal programma!”. Ed ecco che ora, da quell'uomo imbalsamato davanti a lei, dipendeva tutto il suo futuro. Lavorare da zia Concetta non era un'opzione contemplabile, e non solo per l'odore di lacca che avrebbe finito col darle alla testa come era successo alla sua amata zietta, ma anche perché quel millenovecentocinquantaquattro le era sempre stato stretto. Sempre le solite facce, i soliti discorsi, tutte le sue amiche fotocopia in fila per un bouquet e per strappare il biglietto di ingresso a una vita casalinga preordinata e semplice. Tutta quella semplicità l'avrebbe uccisa, lentamente, giorno dopo giorno, ricorrenza dopo ricorrenza, e la vita sarebbe diventata un gioco di società con troppe regole e nessuna via d'uscita.

Un sussulto. L'uomo ibernato aveva sussultato.

- Dunque, è oggi il giorno, giusto? Ventisei gennaio duemilaventi?

- Mi segua.

L'uomo in divisa si staccò lentamente dalla sedia, mosse qualche passo meccanico e fece scorrere la vetrata che separava la sua garitta dall'esterno e dalla ragazza.
Lisa entrò trascinando a fatica la valigia, con le braccia ormai doloranti ma la fiamma di una nuova speranza rinfocolata nel petto.





(continua...)


 

venerdì 3 gennaio 2020

Tutto quello che so sull'amore (ma quale amore?!) - Capitolo I: Non credete, verificate


 


Quando si tratta di ragazzi, conta davvero poco quello che vi dicono nelle prime fasi della conoscenza. A volte si tratta semplicemente di balle che usano perché vogliono sembrare migliori di quello che sono e fare colpo su di voi. Altre volte si descrivono in base a come vorrebbero essere, e, nei casi migliori, si impegnano ad essere, ma non come, purtroppo, sono davvero. Come dire: "L'immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto". Poi quando scartate il prodotto vi ritrovate con una versione molto più insipida e striminzita.
Ma la cosa peggiore, la vera disgrazia, si verifica quando loro sono davvero, sinceramente convinti di quello che dicono di loro stessi. Come un tipo con cui uscivo, che per tutto il tempo si è ostinato a ripetere che lui era "un bravo ragazzo". Sì, se il suo metro di paragone era Ted Bundy. Dico che questa è la cosa peggiore perché in questo caso non c'è il minimo grado di autoconsapevolezza, questa è gente capace di farti del male senza rendersene minimamente conto. Col "bravo ragazzo" in questione abbiamo sfiorato situazioni al limite del penale, eppure lui continuava a sentirsi, davvero, la vittima della situazione e ha addirittura dato a me della matta. Lo stronzo inconsapevole arriverà a mettervi in crisi, a farvi dubitare di voi stesse e di quello che succede, perché nonostante i fatti lui vi ha indottrinate a credere che avete a che fare con un "bravo ragazzo". Oddio, ad essere onesti anche lo stronzo consapevole può continuare, consapevolmente, a fregarvi, adducendo scuse di ogni tipo o diventando improvvisamente dolce e amorevole. Insomma, in tutti i casi la morale è: non fidatevi di quello che dicono quando parlano di loro stessi. Per conoscerli davvero forse bisognerebbe parlare con le ex ragazze (o ragazzi) che li hanno frequentati. Ci vorrebbe una specie di TripAdvisor per i ragazzi con cui usciamo, un DickAdvisor:


All'inizio sembra gentile e premuroso, ti apre la portiera, ti fa entrare per prima nei locali e ti offre la cena, ma ben presto scoprirai che questi atteggiamenti cortesi non sono altro che gli avamposti di una mentalità maschilista e retrograda, del tipo: "Certo ti offro la cena perché sei donna, e poi tu, perché sei donna, soddisfi ogni mia fantasia come fossimo in una sit-com anni '50 per famiglie di giorno e in un film soft porno anni '80 la sera".

pro: vi ha offerto la cena e vi ha appannato la vista con accortezze indubbiamente piacevoli.
contro: se vi mettete con lui potrete dire addio alla vostra personalità e costruire un legame profondo e duraturo con l'alcol.


Recensione successiva sul Dick Advisor, ex ragazza sincera e concisa ci dice subito:

L'ho appena lasciato, dopo averlo fatto soffrire e aver succhiato da lui anche l'ultima goccia di umanità (maliziosi), così che ora è una specie di sub-umano ferito e rancoroso pronto a riversare tutta la sua rabbia e frustrazione sulla prossima malcapitata. Vi dirà che ci siamo lasciati perché lo volevamo entrambi, ma in realtà è ancora innamorato perso di me, mi sogna, mi scrive, mi evoca, mi cerca in voi e vi userà come ragazza di transizione per riprendersi dal colpo mortale che gli ho inferto. La sua canzone preferita è "Brava" di Vasco Rossi, dove trova la sua giustificazione per dire addio alla sua parte buona e diventare per reazione lo stronzo che in realtà probabilmente è sempre stato.

pro: siccome gli manco, è fin da subito molto affettuoso con voi, perché illude sé stesso di essere ancora protagonista della sua (nostra) storia d'amore.
contro: per lui siete una comparsa, un cartonato, un involucro di persona da riempire con le sue proiezioni e i suoi bisogni. Quando non gli servirete più vi butterà come carta straccia, lasciandovi in tanti minuscoli e affranti pezzettini.


Giulia, ragazza che frequenta le chat e i social, ci tiene a metterci in guardia dal prossimo patetico tizio:

Finalmente in chat uno che non sbaglia i verbi! Abbiamo parlato per un po' molto piacevolmente, sembrava intelligente, creativo, ricco di interessi. Certo un po' serio e ipercritico, a volte improvvisamente freddino, ma comunque profondo, all'apparenza. Peccato però che dopo una serata di sexting sia completamente scomparso e abbia iniziato ad ignorarmi neanche gli avessi chiesto il codice iban, per tornare a mettere like a tutte le altre.

pro: -
contro: è manipolatore e opportunista, usa la sua abilità con le parole (che è poi mediocre rispetto alla sua eccezionale presunzione) per convincervi di essere migliore di ciò che è e di essere vagamente interessato a voi.


Insomma, ci pensate quanto tempo risparmieremmo, con uno strumento del genere? Tempo che potremmo usare per leggere, studiare, lavorare, lavarci i capelli, imparare una nuova lingua, viaggiare, uscire con altri ragazzi più meritevoli di questi incivili maleducati, che finalmente verrebbero smascherati e dovrebbero, forse, iniziare a fare i conti con sé stessi.

Ma, per ora, il provvidenziale DickAdvisor non esiste, e a meno che non lo si voglia brevettare insieme dopo che avrete finito di leggere questo post (se mi fregate l'idea e fate i big money il karma vi inseguirà e vi punirà per tutta la vita), purtroppo l'unico modo per capire chi abbiamo davvero davanti è buttarci, andare in prima persona a vedere come stanno le cose, frequentarlo, uscirci, prendere le fregature e gli abbagli che abbiamo preso tutte e magari con il tempo e l'esperienza diventare un po' più efficaci nel riconoscere a prima vista i coglioni che ci faranno perdere tempo e gli stronzi che ci faranno perdere il cuore.
Non credete, verificate (come direbbe il sempre caro Paolo Fox).
Nel frattempo non è detto che la cosa non possa essere anche un po' divertente. Magari ne trarrete qualche mazzo di fiori (ma li regalano ancora, i fiori? Sono così belli), qualche cena pagata, qualche foto di cazzi più o meno belli rispetto alle promesse (sai che soddisfazioni), e qualche aneddoto di cui scrivere.


Qualsiasi riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
O forse no.