venerdì 8 marzo 2019

Arrivederci anni '90 - Perché "Beverly Hills, 90210" è stato importante, da una che ancora puzzava di latte e non di Teen Spirit (parte 1)



Estate 1992 (o '93?)

Ormai so parlare, e parlo continuamente. Non fuori, certo, il mondo esterno mi rende titubante e sono tutti ancora troppo alti, ma a casa parlo senza sosta e recupero tutti i silenzi e i tempi morti. Parlo a ruota libera delle cose che mi piacciono, e già preferisco i telefilm ai cartoni (telefilm, non serie tv, sono gli anni '90, bellezza). Assillo i miei fratelli più grandi con le storie di Dylan, Brenda, Brandon, Kelly, Steve, Andrea, David e Donna; ne parlo come se fossero miei amici, o, data la differenza di età, miei fratelli maggiori. Mi sono innamorata di Dylan, ovviamente, e sono team Dylan&Brenda (la coppia telefilmica con l'affinità sullo schermo più forte di sempre, quella che dà un senso alla frase "They have chemistry"). Anche mia sorella, che ha otto anni più di me, ogni tanto guarda la serie, ma per lei non è lo stesso, un po' le piace, un po' la annoia. Non inizia a sclerare se due personaggi si baciano o se quel giorno lei non può vedere la puntata (puntate, non episodi), non corre frenetica per casa direzione divano quando sta per iniziare la sigla, e se io le dico: "Ma c'è Beverly Hills!", lei a volte mi guarda con scherno e risponde sprezzante: "Silvia, ho di meglio da fare!", e se ne va in camera sua a leggere Topolino. Mi piace guardare le puntate con lei, ma mi va bene anche guardarle da sola, soprattutto se noto che lei non è sufficientemente coinvolta. In quei momenti ho tutto quello che mi serve: divano, tv, occhi sgranati, nessun passato e un futuro infinito davanti a me su cui fantasticare e proiettare tutti i sogni ad occhi aperti e le immagini e i film mentali che mi faccio vedendo Beverly Hills, 90210 su Italia 1.






Estate 1993 (o '94?)

Le mie cugine più grandi guardano Beverly Hills. Quando lo scopro, e sento parlare anche loro di Dylan, Brenda, Brandon e Kelly e compagnia bella, sono sorpresa, un po' emozionata, e anche un po' infastidita, già preda di quella gelosia che mi solletica quando vengo a sapere che qualcuno della vita reale guarda i miei telefilm. A proposito di gelosia, inizio a capire che è un sentimento che mi affascina particolarmente: il triangolo Dylan-Brenda-Kelly mi ha completamente rapito, e le puntate in cui qualcuno si bacia o tradisce l'altro le guardo con un misto strano di fascinazione, rabbia, divertimento, senso di giustizia ferito. Intanto sviluppo a pieno quella che definirei una forma primitiva ed essenziale di American Dream, nella sua accezione californiana e assolata: sogno di essere grande, di essere ricca, di andare a vivere in California e di passare le giornate in costume da bagno sulla spiaggia con i miei amici. La Calabria, dove passo le estati, non è la California, ma c'è il mare, c'è la sabbia, ci sono i miei fratelli e tutti i miei cugini più grandi in età da Beverly Hills con le loro comitive di amici (la comitiva, non fa tanto anni '90? Forse no, ma per me è oggetto mitologico di un tempo andato semplicemente perché poi non l'ho mai avuta…), io sono felice e spensierata e passo tutte le giornate in costume da bagno sulla spiaggia, e tanto basta per farmi sovrapporre finzione e realtà. La California non è poi così lontana.












Estate 1994 (o '95?)

Magliette con le facce stampate dei protagonisti, occhiali da sole, lenzuola, asciugamano da mare, quaderni, cartoline, bambole, figurine, riviste, poster, zainetti...
Capelli lunghi, ciuffi che sfidano la gravità, basette, frange che quasi coprono gli occhi, All Star, jeans a vita alta, magliette larghe, camicie di flanella, gilet, vestitini a fiori, pelle diafana, rossetti opachi. Merchandising e moda, oggetti e status-symbol; non potremo permetterci la Corvette di Steve o la Porsche di Dylan, i vestiti di Donna, Kelly e Brenda o le loro case da sogno, ma possiamo vestirci e pettinarci come loro, possiamo accumulare cimeli con i loro volti, incollare le loro facce su diari e quaderni, e pazienza per gli attori che ormai sono destinati ad essere ombre dei loro personaggi e, al tempo stesso, icone di un'epoca.






 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Estate 1995 (o '96?)

La mia routine estiva è frenetica, tanto che sono costretta a segnare gli impegni su un'agenda:

-h 11 colazione
-h 13 pranzo
-h 14 compiti delle vacanze
-h 15 Beverly Hills su Italia 1



Estate 1996 (o '97?)

Ho scoperto che qualche mia compagna di scuola guarda Beverly Hills, solita sorpresa mista a fastidio che abbiamo visto nelle puntate precedenti. Tra l'altro la loro preferita è Kelly, dico ma si può?!



Estate 1997 (o '98?)

Inutile negarlo, dopo l'addio di Shannen Doherty le cose non sono state più le stesse. Ormai assistiamo puntata dopo puntata alla deriva della serie in soap-opera che ribatte sugli stessi punti, ricicla storyline, ripropone consunti triangoli amorosi, cerca l'effetto shock e sembra non avere più molto da dire. Per fortuna ci sono le repliche delle vecchie puntate.





 Estate 1998 (o '99?)

Mi appassiono alle repliche di Beverly Hills come se le vedessi per la prima volta. E, a dire il vero, molte le vedo proprio per la prima volta, considerando quanto ero piccola ai tempi della prima messa in onda. È come ritrovare gli amici di sempre.





 Estate 1999 (o 2000?)

La serie si avvia alla conclusione. Ci ha tenuto compagnia per dieci lunghi anni (1990-2000 in America, in Italia è arrivata un paio d'anni dopo). La perdo di vista per un po', ma è solo un arrivederci. La riscoprirò più volte negli anni successivi, sempre siano lodate le repliche, e ogni volta capirò qualcosa di nuovo, non perché la serie sia un prodotto sofisticato che si presta a più livelli di lettura, intendiamoci, ma perché sto crescendo e inizio a vedere cose che prima ignoravo, e le emozioni dei protagonisti ora mi toccano ancora più da vicino, mi fanno sentire meno sola e mi fanno evadere dai miei momenti più bui. (Voi amanti delle serie tv, lo so, mi capirete, gli altri...Beh ma se non amate le serie tv cosa ci fate qui? Perché state ancora leggendo? Andate ad amare qualcosa, perdio!).


Vi saluto con questo video che raccoglie alcuni dei momenti più belli delle prime tre stagioni, ovvero gli anni del liceo; in sottofondo una canzoncina catchy, un po' trash, un po' commovente, che calza a pennello.







to be continued…




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