La settimana scorsa ci eravamo lasciati con un excursus lungo dieci anni (sì, i mitici '90s), che potete ripercorrere in pochi minuti qui.
Gli anni passano e Beverly Hills ne segna gli umori, le paure, le speranze, i sogni, le mode.
Il primo vero teen drama della storia della tv, a cui, oggi, si perdona una certa ingenuità nella sceneggiatura e nella regia, estranee alla cura delle serie tv contemporanee, e di cui si celebra invece il coraggio di parlare con schiettezza, con un linguaggio semplice ma diretto, di temi scomodi e mai affrontati prima: gli adolescenti e il sesso, l'AIDS, la droga, l'alcool, i disturbi alimentari, il suicidio,
la violenza sulle donne, il razzismo, la popolarità e i rischi che comporta, oltre a tutte le sfumature più tenui, ma non meno importanti, della vita di un adolescente. Abbiamo vissuto insieme ai protagonisti esperienze formative impresse nei nostri ricordi: il primo giorno in una nuova scuola, le nuove amicizie, la patente, il primo bacio, la prima volta che abbiamo fatto sesso, la prima volta che ci siamo sentiti grandi, la prima volta che abbiamo sofferto fino a sentire di annegare, di non poter respirare. E sia che fossimo adolescenti noi stessi, o, come nel mio caso, bambini che fantasticavano sul proprio futuro, abbiamo sentito di non essere soli; qualunque cosa stesse succedendo o sarebbe successa nelle nostre vite, sapevamo che ai ragazzi di Beverly Hills era successa e l'avevano affrontata, potevano essere i nostri mentori, o i nostri amici, capaci di consigliarci qual è la cosa giusta da fare, protettivi e affidabili come sono stati tante volte gli uni per gli altri, ma anche amici che sbagliano spesso, non supereroi ma esseri umani (persino l' apparentemente infallibile e talvolta petulante Brandon!).
Puntata 2x07, la gita in campeggio
Puntata 1x13, il pigiama party
"Incontriamoci al Peach Pit"
Beverly Hills ci ha confezionato un mondo apparentemente perfetto, fatto di lusso, vetrine blasonate, vestiti alla moda, macchine sportive, spiagge, palme e sole, e poi ci ha detto: "Guardate meglio, guardate sotto la superficie!". Ha scoperchiato il vaso di Pandora, squarciato il velo, ci ha introdotti dietro le quinte del sogno americano di una gioventù privilegiata e disperata, vitale e fragile, di buoni sentimenti ma anche spaventata e insicura. Ragazzi e ragazze nei quali, nonostante la distanza, potevamo riconoscerci, così lontani dai noi e dalla nostra quotidianità per lo stile di vita, ma anche così vicini per stati d'animo ed emozioni. In Beverly Hills trovavamo sia un modello a cui aspirare, sia un modello in cui rispecchiarci, un equilibro difficile che raramente si è ripetuto nei teen drama futuri, o ambientati in realtà provinciali piuttosto deprimenti e vicini alle nostre, oppure troppo superficiali e patinati, seducenti nelle immagini e nelle atmosfere ma incapaci di comunicare davvero qualcosa.
Beverly Hills 90210 e i suoi epigoni: Dawson's Creek (♥), The OC,
Gossip Girl, One tree hill, 90210 (vero e proprio spin-off della serie)
La magia che Beverly Hills ha saputo creare è irripetibile, non perché non ci siano stati e non ci saranno telefilm altrettanto belli, coinvolgenti, capaci di intrattenere e di informare e, diciamolo pure, fatti meglio. Certo che ci sono stati, ma Beverly Hills era prima dell'inizio dell'epoca d'oro della serialità televisiva, è stato l'archetipo del teen drama, ha aperto una strada che poi è stata ripercorsa svariate volte, ha scombinato i canoni fino ad allora in gioco e dato inizio a una nuova era televisiva. Ha fatto da tramite tra una vecchia televisione in cui i telefilm erano nulla più che soap opera o sit-com a una nuova televisione che pullula di serie tv gioiello, piccoli capolavori di regia, fotografia e sceneggiatura alle quali oggi partecipano senza più vergogna, ma anzi con entusiasmo, attori, registi, sceneggiatori e produttori cinematografici. Un'innovazione che poi, nel '98, è stata ancora più evidente con Sex&TheCity , altra serie rivoluzionaria creata da Darren Star. Oggi i generi si mischiano e si sovrappongono, il teen drama dal cast corale e la comedy-drama sono ormai capisaldi, la libertà concessa alle serie tv è pressoché illimitata e i tabù dimenticati e continuamente infranti. Ma Beverly Hills è stato il primo, e all'epoca l'unico: c'era solo quello "per i ragazzi" e tutti, o quasi, lo guardavano, tale era il potere accentratore dei vecchi media, a confronto con la dispersività dei nuovi media e di un'offerta vastissima. Beverly Hills è figlio di un'epoca che non c'è più e proprio per questo irripetibile, un'epoca che la serie ha saputo raccontare bene e che per molti di noi corrisponde all'infanzia, all'adolescenza e alla giovinezza, per questo gli saremo sempre affezionati e non lo dimenticheremo mai, come si resta sempre affezionati al primo ragazzo o alla prima ragazza che hai amato, anche se non era "l'anima gemella" e un po' l'avevi resa migliore tu con tutte le tue proiezioni su di lei. Per questo, poi, perdere il primo amore è come perdere sé stessi.
Luke Perry, che come ormai tutti saprete è scomparso lunedì quattro marzo, era parte di quella magia, l'ha incarnata per molto tempo, grazie a un personaggio affascinante e complesso che racchiudeva in sé tutte le contraddizioni della serie e, forse, di una generazione. Fortemente voluto dal produttore Aaron Spelling, gli autori gli hanno cucito addosso il mito di James Dean, e gli stava proprio bene, come quei jeans slavati a vita alta, la maglietta bianca e il chiodo di pelle nera. Inquieto, sensibile, strafottente, gentile, solitario, romantico, "emarginato" rispetto al gruppo eppure il più desiderato di tutti, uno che a volte si prendeva un po' troppo sul serio (non aveva certo la leggerezza e l'autoironia di personaggi come Steve e il David degli inizi). Bello e dannato, ha avuto a che fare con alcol, droga, una famiglia assente, un padre dai contatti loschi, e, ebbene sì, troppi soldi da gestire. Per molti è stato il ragazzo che avrebbero voluto essere e per moltissime è stato la prima crush, il primo amore telefilmico, e per questo gli saremo sempre affezionati e non lo dimenticheremo mai.
https://www.vulture.com/2019/03/luke-perry-made-it-cool-to-be-kind.html (articolo tributo a Luke Perry)
E ora ditemi, cos'ha significato la serie per voi? La seguivate? Avete ricordi particolari riguardo a quel periodo? Fatemelo sapere nei commenti!
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