venerdì 14 febbraio 2020

Tutto quello che so sull'amore (ma quale amore?!) - Capitolo II: Che film guardiamo stasera?


Buonasera, eccoci qui per un altro racconto della cript...Ah no, ho sbagliato incipit.
Oggi è San...San...Tommaso? Se non vedo non credo, lui sì che aveva la giusta prospettiva.
San Francesco? Va bene la ricerca spirituale, ma rinunciare a ogni ricchezza... Meno estremista la prossima volta. Forse Sant'Antonio, il taumaturgo? Ecco, sì, qualche miracolo ci vorrebbe proprio.
Ahhh, mi dicono dalla regia che oggi è San Valentino. Mh. Disappunto. Forse sarebbe stato più utile sant'Antonio.

Ebbene, miei prodi lettori, è il quattordici febbraio e siccome la mia vita sentimentale è sempre appesa a un filo che si snoda tra il patetico e il disperato, ho pensato di accomodarmi a letto e stilare per voi una classifica di quattordici film da vedere a San Valentino. Naturalmente non si punta all'esclusività, aggiungete i vostri nei commenti, se vi va.


1 - Harry, ti presento Sally…(1989)






Difficile parlare di un film che è tra i miei preferiti di sempre. Diretto da Rob Reiner (lo stesso di "La storia fantastica", fantasy d'azione e d'amore degli anni '80 che mi permise di sviluppare una delle mie innumerevoli crush, per "Ai tuoi ordini" Westley) e scritto dalla sempre cara mi fu Nora Ephron.
Appartiene senza dubbio ai feel-good movie, ovvero quei film che ti fanno uscire dal cinema (o ti fanno premere esc sul computer) con un sorriso un po' beota stampato in faccia, e un rinfrancante senso di completezza e tenerezza nel petto. Leggero ma brillante nella sua analisi della relazione tra uomo e donna, pone la storica domanda: "Uomini e donne possono essere solo amici?", e cerca di rispondere restando in equilibrio tra luoghi comuni e stereotipi (molti dei suoi epigoni hanno fatto ben di peggio). Il connubio misurato di romanticismo e realismo rende questo film piacevole sia per gli scettici che per gli ottimisti, ciascuno potrà rispecchiarsi in Harry o in Sally, o, come faccio io, in entrambi.




2 - Io e Annie (1977)






Scritto e diretto da Woody Allen, ha vinto quattro oscar: miglior attrice protagonista a Diane Keaton (♥), sulla quale è basato il personaggio di Annie Hall, miglior sceneggiatura originale, miglior regia e miglior film (era l'anno di "Guerre Stellari", i nerd ancora si mangiano i gomiti, w i nerd).
Come ha scritto Nora Ephron, il cui lavoro è stato spesso paragonato a quello di Allen ma "con un punto di vista femminile": "Ci sono due tradizioni nella commedia romantica: quella cristiana, dove c’è un ostacolo alla relazione, e quella ebraica, aperta da Allen, dove l’ostacolo di base sono le nevrosi dei protagonisti". Ed ecco che in "Io e Annie" troviamo un uomo e una donna decisamente nevrotici che cercano di vivere ed analizzare la loro storia d'amore, non necessariamente in quest'ordine. Salti temporali, flashback, proiezioni, ricordi, immaginazioni, split screen, rottura della quarta parete: questo film è un mosaico di pezzi sparpagliati che in qualche modo stanno insieme e intrattengono, tra una riflessione e una battuta.



3/4/5 - Prima dell'alba (1995), Prima del tramonto (2004), Before Midnight (2013)










Scritto e diretto da Richard Linklater, segue la storia di Jesse e Céline in momenti diversi della loro vita: a venti, trenta e quarant'anni. E sapete com'è Linklater, lui il tempo lo deve far passare davvero ("Boyhood", sto parlando con te). Amo i film verbosi in cui i protagonisti fanno poco e parlano tanto, e in questa trilogia li vediamo effettivamente camminare e parlare tantissimo: di filosofia, religione, poesia, vita, morte, amore. Film sentimentale puro, non commedia, per romantici intellettuali (per quanto odi la parola "intellettuale", mentre ne cerco un'altra andate a scaricarvi, legalmente, la trilogia). L'amore è raccontato nelle sue diverse fasi in una storia segnata dal destino e da un'intesa magica. Nulla però è scontato e al sogno e all'incanto del primo film notturno faranno seguito un secondo film avvolto dalle luci morbide del tramonto delle illusioni, ma ancora calde di speranza, e un terzo film che...Beh, il terzo film guardatevelo con una buona tazza di cioccolata calda a fianco, per stemperare l'amarezza.




6 - Sliding doors (1998)




A proposito di destino...Scritto e diretto da Peter Howitt, il film si installa nel filone del "Cosa sarebbe successo se…", espediente narrativo che personalmente adoro e che ritroviamo spesso nei film del già citato Woody Allen. La storia, oltre ad essere accattivante, contiene anche un messaggio che mi ricorda la storia zen del contadino saggio. Ed è con questo film che ho potuto sviluppare un'altra delle mie innumerevoli crush, quella per James aka John Hannah, il tipo brillante ma sensibile perfetto sia nel ruolo di spalla comica che di spalla su cui piangere.




7 - C'è posta per te (1998)





Ed ecco che nella nostra classifica ritorna Nora Ephron, che qui dirige e scrive, insieme alla sorella Delia, il remake del classico di Lubitsch del 1940 "Scrivimi fermo posta". Antesignano delle nostre relazioni divise tra social e identità virtuali, il film racconta una storia d'amore che nasce via e-mail, naturalmente con qualche imprevisto e colpo di scena per i nostri adorabili protagonisti, Meg Ryan e Tom Hanks, al loro secondo film insieme diretti da Nora, dopo "Insonnia d'amore" del '93.
New York, una relazione che nasce virtualmente, il raccontarsi tramite letter...e-mail, il ticchettio dei tasti sulla tastiera del pc: tutti ingredienti che fanno di questo film una delle mie commedie romantiche preferite in assoluto.




8 - Her (2013)







Scritto e diretto da Spike Jonze, rappresenta la prosecuzione del nostro rapporto con la tecnologia e della sua influenza sulle nostre relazioni interpersonali. Ambientato in un futuro prossimo in cui è disponibile un sistema operativo dotato di intelligenza artificiale (e della voce suadente di Scarlett Johansson, nell'originale) capace persino di provare emozioni, il film è una storia d'amore anti-convenzionale e surreale (sebbene potrei raccontarne di peggiori che mi riguardano). Joaquin Phoenix dà il volto malinconico e sospeso tra illusione e disincanto a Theodore, un uomo solo e introverso nel quale molti di noi nerd, passatemi il termine, possono rivedersi. Il finale non lo ricordo, ma ricordo che non mi aveva soddisfatto: se lo vedete, fatemi sapere!





9 - Dieci cose che odio di te (1999)







Teen movie con Heath Ledger e Julia Stiles, è una rivisitazione molto libera, in chiave contemporanea, dell'opera di Shakespeare "La bisbetica domata". Il rapporto odio-amore tra i protagonisti e i loro battibecchi pungenti mi conquistano dalla prima scena, ma il film non trascura le storyline dei personaggi secondari e una riflessione a tratti satirica e leggera a tratti più profonda sulla vita scolastica americana e tutte le sue dinamiche di conformismo, popolarità, ricerca del consenso e della propria identità. Scena indimenticabile: Kat che legge in classe la poesia sulle "dieci cose che odia" di Patrick.




10 - Chiamami col tuo nome  (2017)





Diretto da Luca Guadagnino, sceneggiatura di James Ivory sul soggetto che Guadagnino e Walter Fasano hanno tratto dal romanzo di André Aciman. È un film sentimentale e drammatico, suggestivo, sensuale, semplice eppure d'impatto. Dalla colonna sonora all'ambientazione, dai discorsi sospesi alle passeggiate nella natura, sembra di sbirciare lo svolgersi di un sogno pigro e languido, nell'assolata campagna del nord Italia nell'estate del 1983. Elio e Oliver vivono un amore breve e fusionale, in una bolla che li estranea dal resto del mondo e che permette loro di esistere in una parentesi di libertà e relativa spensieratezza. Timothée Chalamet vale da solo la visione del film, incarna Elio in ogni lieve sfumatura, fino allo struggente finale.




11 - Blue valentine (2010)







Scritto e diretto da Derek Cianfrance, il film racconta il lato oscuro e ordinario di una storia d'amore in crisi. Astenersi amanti delle commedie romantiche, qui i contorni si fanno più cupi e squallidi, come una stanza di un hotel a ore dalle luci bluastre e dall'arredamento eccentrico.
Sollevano un po' il morale (o mettono il dito nella piaga?) alcuni flashback degli inizi della loro storia d'amore. Ryan Gosling e Michelle Williams sono credibilissimi insieme, forse perché il regista all'epoca li costrinse a un periodo di convivenza prima delle riprese (Derek, se hai bisogno di ripetere l'esperimento con Ryan, chiamami in qualsiasi momento).




12 - 500 days of Summer (2009)






Questa è una commedia romantica che mi ha sorpreso per l'equilibrio tra leggerezza e profondità, poiché pone alcune riflessioni: il personaggio di Summer, ad esempio, è quello di una stronza indifferente senza cuore o di una ragazza indipendente e sincera che sa quello che vuole e lo dice chiaramente dall'inizio? Tom è la vittima della situazione, ingannato e ferito, oppure si è costruito da solo un'illusione e ha continuato a vedere quello che voleva vedere, anziché la persona che aveva davanti, come spesso facciamo quando ci innamoriamo? Le risposte non sono scontate, tanto che io stessa ho cambiato opinione rivedendo il film in momenti diversi della mia vita.
In più, ci sono citazioni cinematografiche colte, dirette o indirette, split screen di ispirazione psicologica, una scena di musical: come non amarlo?




13 - La verità è che non gli piaci abbastanza (2009)







Onestamente considero questo un filmetto, a livello di trama e realizzazione, però devo dire che il messaggio di base è di quelli da scolpire nella pietra e nel cervello di qualunque donna nell'età della ragione. Inutile sfinirsi di sensi di colpa, domande, dubbi, paranoie e congetture: se non richiama, se non c'è mai, se non puoi parlargli di cose importanti tipo che è morto tuo zio, se scrive a quindici donne contemporaneamente, eccetera eccetera: la verità è che non gli piaci abbastanza.
"He's just not that into you", come diceva la puntata di Sex and the City da cui il film ha tratto ispirazione. (Sì, Sex and the City ha avuto un impatto tale nella cultura pop da ispirare film a partire da una sola puntata).
Ora, non essere abbastanza per qualcuno fa obbiettivamente schifo, ma il mondo è vasto e l'universo in espansione: ci sarà pure qualcuno per cui essere abbastanza, se non addirittura tutto. Abbiate fede (e qui direi proprio fede religiosa, smuoviamo tutti i santi) e soprattutto concentratevi su voi stesse e sulla vostra vita, non su qualche coglione che non vi sa apprezzare.




14 - Shining (1980)





Un classico thriller-horror tratto da un romanzo di Stephen King. Per quelli a cui San Valentino fa abbastanza cagare.





E dovunque siate stasera, tutti agghindati in un ristorante di facciata a fingere di divertirvi e ad aggiornare le storie di Instagram, oppure annodati sul divano a guardare insieme il vostro film preferito, o a letto da soli a rilassarvi con la vostra serie tv del cuore, mi raccomando, un consiglio: cercate di volervi bene. ♥




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